March 25, 2018

Sguardi

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A volte sgrani gli occhi e provi a guardare in avanti, a percepire le linee del futuro.

E’ un richiamo naturale. Provi a capire: che cosa si aspetti, che nome avra’ la tua felicita’, quali paure ti ingolferanno il cuore.

Pero’ il fatto e’ che non sei in grado di immaginare le possibili diramazioni. Non sai neanche quali incroci esistano. Guardi con gli occhi di oggi, provi a immaginare. Ma arriverai a quegli incroci con le scarpe consumate, i dolori del viaggio, la polvere sulla pelle, il sudore coagulato in macchie giallastre, i vestiti strappati, fame e sete. Ti appoggerei su un ceppo e guarderai le possibili strade alternative. Prenderai una decisione al meglio delle tue possibilita’, delle possibilita’ di quel momento, attraverso gli occhi che avrai allora.

Avresti mai potuto immaginarlo il tuo percorso fino a qui, piccolo Federico?

Ci muoviamo con un carico di speranze da non deludere, di sguardi amorevoli che ci accompagnano anche dopo decenni. Non possiamo mancare la meta, anche se si trova a cosi’ tanta fatica da qui. Anche se ci saremmo voluti arrendere ogni notte. Ma ogni mattino ci alziamo, mettiamo un passo dietro l’altro, perche’ no, quel debito non lo lascero’ insanato. Camminero’ ancora, fino ad aver colmato cento e una volte la distanza che mi separa dal punto in cui guardavo, da bambino. Pieno di fiducia. Quella fiducia nel mondo e’ stata tradita, mi sono trovato battuto per terra, a combattere con cose che credevo sfuggissero a quello che potessi affrontare. Mi sbagliavo, perche’ ero ben equipaggiato per affrontare quelle e tutto cio’ che e’ seguito. Avevo abbastanza forza per continuare, guardare avanti, oltre le fini, ad ogni possibile inizio.

Dove non c’erano inizi li ho immaginati un po’ piu’ forte.

Forse ho voluto guardare troppo, troppo in la’. Dove lo sguardo si sfoca inizia la terra dei demoni. Li ho immaginati infestare ogni passo del mio cammino, ma vi giuro, nessuno dei demoni che ho saputo pensare sarebbe stato in grado di sopravvivere anche ad un solo sguardo dei demoni reali, che ho affrontato, con cui ho lottato e a cui sono sopravvissuto. E allora perche’ avere paura? Di cosa?

L’unica cosa che temo e non avere abbastanza strada, non poter raggiungere quei futuri che immaginavo prima che si sfaldino, che si disperdano in frammenti. Non per mancanza di coraggio o mezzi ma per mancanza di un percorso. Di una strada che unisca me a loro. Se non sapro’ trovarla cosa sara’ stato del mio coraggio? A cosa sara’ servito tutto cio’ che ho ricevuto, e cio’ che ho coltivato e fatto mio? Questo io non lo so. Continuo a guardare davanti a me. Con ingenuita’ forse. Che sia quella la chiave? O un modo possibile, una strategia praticabile. Una soluzione a un equilibrio impossibile.

Chissa’, forse il mio destino ce l’avevo gia’ scritto sul taschino. The reliable.

 

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