October 27, 2008

Oggi

Oggi l’è murt Delfino Borroni, nato nel 1898, ultimo Italiano ad aver partecipato alla grande guerra. Mi commuovo quando quest’uomo di 110 anni parla della sua mamma. Un uomo cui la vita gli è scorta, che è rimasto del suo mondo? Ecco. Eppure mentre tornavo da Friburgo avrei piantato le unghie sul finestrino per fermare il treno e correre in uno di quei paesini senza volto, senza luoghi. Ad inventarmi il tempo, a perdermi. Ed invece sono tornato da quella gitarella di sedici Erasmus, da quel pranzo in pizzeria, dalla meraviglia di quella cattedrale, dalle stradine e dalle ore. Dalle sciarpe, dalle nazioni. Da quel salire la collina e guardare dabbasso. Dallo spiegarsi a vicenda come sia meglio il tramonto sul mare che quello in montagna ed invece no, sei tu che ti sbagli, ascoltami. A chi manca il Michigan, a chi un morso alla pizza e davvero torneresti di corsa in Italia. E così sono tornato a queste lezioni, a questo azzardare cinque parole in fila e quasi tutte in tedesco. A ficcarci dentro qualche termine inglese per dare sostanza. A fare a gare di parolacce con Diogo: i litigi italo-portoghesi colpiscono l’impressionabile platea. Un bambino si unisce al nostro 1-2-3-Stella improvvisato in stazione mentre aspettiamo il treno in ritardo (come SEMPRE qui in Germania!!!).

Scivolo sopra al treno. I racconti e le storie mi scivolano dalle mani, non sono mai abbastanza. Vorrei sollevare tutta la sabbia del mondo con queste mie mani bucate. Vorrei studiare la bellezza infinita di un granello con questi miei occhi miopi. Lascio che la brezza lavori sulla mia pelle e pregusto i dieci gradi di meno che piomberanno da qui a due giorni sulle nostre fragili vite di un fine ottobre tedesco.

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