June 6, 2011

Numeri

Sarà forse un caso che siano 29 + 1. Sarà troppo presto, troppo immaturo. Però, intanto.

June 5, 2011

Un anno fa

Le certezze si sgretolano per quanto cerchiamo di costruirle. Come se la Vita non volesse vederci vivere di rendita ed impigrirci, prigionieri di quanto ci ha concesso.

June 3, 2011

Penso, pensavo

Io penso, pensavo, che dopo aver vissuto l’Amore, e intendo ogni tipo di Amore, dopo averci vissuto sopra e sotto, e dentro. Dopo averlo respirato, ci si dovesse sentire per forza più pieni, arricchiti. Forti al mondo e ai proprio occhi, dopo aver guardato dentro sé e averci visto qualcosa, qualcosa che ci stupisse. E invece ci si sente svuotati. Come sfumati. Un colore che non resta sulla carta, scivola via, incapace di trattenere sé stesso. L’unica ipotesi che azzardai, tempo fa, é che forse il cuore s’allarga e dopo c’è troppo spazio che non si sa più di che riempire. Forse é che se vedi la sostanza, soffri l’immaterialità…

May 24, 2011

Concordo

Solitudine non è essere soli, è amare gli altri inutilmente Mario Stefani

May 24, 2011

Maggio

E non pensare al farsi giorno, al farsi spazio di quegli occhi. L’aprirsi lento, il farsi strada d’un sorriso come fosse l’Albata che esplode dall’ombelico di maggio. E se c’è spazio, se c’è spazio… sarò là. Dove è labile il confine fra l’uomo sconfitto dalla lunga notte, dall’afflosciarsi del vino e l’eroe che s’accascia un attimo appena, piegato dal peso delle proprie imprese.

May 19, 2011

Chiarimenti

Ricordi. Fra la statale, una pista da pattinaggio, la notte di Lisbona. Certe notti essere sobri è un peccato. Lo paghi. Vibra, sai, questo pensare, questo odorare situazioni. E sbagli se lo credi frutto del passato. Lo è, certo, ma in minima parte. Sai cos’è che lo alimenta? E’ il future imprigionato negli occhi, la promessa di esplosioni vergata nel sangue e nella sangria. E allora esplodo anch’io, continuando questa danza che io e gli altri continuiamo a fare, ad anni, e chilometri di distanza. Oggi la statistica, e quei libri arrivati (l’evoluzione del linguaggio…). Domani invece arriva Flavia.

May 17, 2011

Nel tempo e nello spazio

Questo week-end ho viaggiato nel tempo e nello spazio. Venerdì sera una cena per celebrare i dieci anni dalla nostra maturità. Dieci anni. Dove avresti detto di essere dieci anni fa? Ti rendi conto che ora non importa quello, quanto con chi e con quale bagaglio appresso al cuore. Le vedi certe risate? Poi, una notizia che… mi commuove. Una notizia da una mia compagna. Cavolo, le sorprese bisogna saperle fare. Poi parti con quelle storie, che completano e rafforzano la tua. Parti, e vai a raccogliere altri pezzi, a coltivare altri spazi. Ma soprattutto a bere e fare casino. La decisione più naturale è cominciare con un bell’after, incontrare…

May 11, 2011

Non c’è

Sara dice che ho troppe amiche. Io dico che non è vero. Il ruolo dell’amico-gay appioppato al povero sottoscritto. Mi piace parlare. Andare al Roar-Roads. Io, tre ragazze francesi. Una che a Torino ci vive, una che ci vuole restare, una che è triste di andarsene. Torino e quelle vie che con la luce giusta, sanno così di ottocento. Quelle vie che quella sera ho percorso con un mantello, un signore a dirmi che anche lui da giovane, Goliardia e tutto il resto. Poi torno per quelle strade. Sai, ripercorrendo quelle strade che in quel particolare periodo della mia Vita… non so, con la luce giusta forse, o l’assenza a…

May 8, 2011

Trucioli

Credo che vivere sia come scolpire: ti danno un blocco di tempo e possibilità e bisogna tentare di modellarlo secondo i sogni, i desideri che si muovono dentro di noi. Stiamo lì a tirar via ciò che si frappone fra noi e quella visione. Nell’attività febbrile non facciamo caso a quello che cade a terra, a che cosa rimane: trucioli che hanno i volti delle persone che ci lasciamo dietro, delle possibilità cui rinunciamo, delle decisioni prese, dei si e dei no. Quei trucioli rimangono lì, separati dal resto, da quell’ammasso di tempo e possibilità che ancora sopravvive e in cui continuiamo a infondere i nostri desideri, le nostre speranza,…

May 2, 2011

Come fantasmi

Stamattina non c’era proprio tempo, la scadenza, il token. Stamattina in quel non esserci tempo parli con una persona con cui non parlavi da tanto tempo. Un anno? Come fantasmi. Ed era poi normale, come via dal tempo, dagli eventi, come nulla a inframmezzare, nessun detrito sulle parole. Come una cascata e via, ti ritrovi a scorrere di nuovo nel fiume placido, senza segni. Come fantasmi. Ci sono combinazioni che provocano reazioni che non sai spiegare. Guardi gli ingredienti e nessuno di loro è in grado di giustificare quel che succederà quando li mescoli. Un’esplosione che non trova spiegazioni, ride beffarda. E allora trovala quella ragione per esplodere, quel senso…

May 1, 2011

A volte

A volte vorrei solo guarire, e non sono capace. Vorrei guarire e indugio, dove so che non dovrei. Mi fa sorridere pensare a quanta determinazione metterei nello spronare un amico che commettesse il mio sbaglio. Mi fa sorridere Nella e quel fumetto che mi regala. Mi fa sorridere che sia sera e sfumi in notte, i grilli quando accosti lungo la strada, la campagna che si nasconde fra città e città e risorge in un frinire che si fa male, là dove non l’aspetti. Vorrei solo guarire, e solo esser malato più forte di quanto so esser sano. Ma è l’esser forte, anche nell’errore, il segno che io sto tornando,…

April 27, 2011

A me non piacciono gli anni dispari

Ventinove. Li ho iniziati con un ascensore che si chiudeva sul mio braccio, che a sua volta teneva il caffè. Una scelta non convenzionale, il caffè sulla mano, sulla camicia, sulla pelle. Ho ricevuto tanti auguri, molti più di quelli che aspettassi. Forse il segreto è non aspettarsene nessuno. Quest’anno, quest’anno è stato lungo. Ma è anche l’anno in cui ho fatto una cosa che desideravo fare da tanto tempo. Ho viaggiato un po’, nell’ultimo anno. Ho guardato le ferite chiudersi, riaprirsi, riprovare a chiudersi. E’ stato un anno duro. Però, i prezzi bisogna pagarli no? E allora sono felice di ogni difficoltà. Sono ventinove. Quando la mia mente di…

April 24, 2011

Io vado un po’ più in là

Sono tornato dal secondo viaggio Gonzo, e sai, pensavo. Passando per Borgone e su, i bar, la pasticceria, le sale d’aspetto. Pensavo che io vado un po’ più in là invece di fermarmi qui fra i ricordi. Proseguo, facendo tappa là in cima al colle, dove dicono che l’umana vita è breve, ma più di chi non vive è morto chi non beve. E mentre vado un po’ più in là dita di fantasmi sfiorano la mente, il giorno e la notte. Credo non siano nient’altro che grumi di felicità, vissute o schivate, che si sono condensate in chiazze giallastre. Rimarrei a fare due chiacchiere con loro, a volte per…

April 20, 2011

Quarda un po’

Week-end a Utrecht. Idea, prenotazione. E poi rendersi conto che sarò da solo con 4 donne. Che si sono già impegnata a farmi dare di matto. Cazzo. E poi riascolto questa sottovalutata canzone dei Guns: Oh My God. E il testo… mi sembra una storia già vista, da vicino. It’s not how you’re thinking Like you’ve been right You’ve been living a trade-off Believe your own version Believe your enslavery and drain out your soul What can I do when there’s so many liars That crawl through your veins Like millions of spiders That seek out their victims And ruin the wiser Watch out Gotcha Oh my god I can’t deny…

April 17, 2011

Senso

E lo sguardo cade ampio, a raccogliere vallate, su, fino alle montagne e lo sfondo raggiungibile dall’occhio. E col respiro mi sembra d’appannare l’intero paese, compresa la chiesa vecchia giù da basso, e i muri di mattoni rossi, che contano i secoli a due a due. E se tutto questo mi libera, mi ricorda dove finiscono i limiti e dove comincio io, beh, rimane questa sensazione di cecità che provo: a me manca il senso. Ho i miei desideri, le mie soddisfazioni, le mie regole, il mio impegno. Manca sempre quello: il senso. Il senso mentre viaggi su un aereo, l’ala comincia a muoversi a dimenticarsi la pista e la…

April 13, 2011

Durham

Sono tornato dalla conferenza. Da quell’accento da Nord Inghilterra. Da quel luogo che è la sintesi degli stereotipi sugli inglese. L’università e la città di Durham sono posti tratti a forza dalla saga di Henry Potter. Ho dormito al Gray College, il cui simbolo è una fenice. Ho bevuto birra spillata con la pompa, mica con l’aggiunta di anidride carbonica. Ho parlato con gente dai mille accenti inglesi, e ho parlato di fronte a loro. Non è andata male questa presentazione, anzi, direi che le domande mi stuzzicano. E così cinque voli dopo rieccomi qua.

April 9, 2011

E sarà vero

…che Life is what happens to you while you’re busy making other plans. (Allen Saunders)

April 9, 2011

Decisioni

Ieri sera c’era Brandy, in breve visita dall’Olanda. E c’era Giorgì anche, che la Giorgì, mi avvisa Davide, ha buona memoria. E la Giorgì mi racconta questi aneddoti, di quel che ho fatto, probabilmente un po’ brillo, qualche anno fa. E davvero mi stupisco ogni volta. Forse non sono un esempio di moralità da brillo, però cavolo, sono simpatico :D E quindi al mattino sono lì con la mia camicia anni ’70, occhiali da sole, che non ne portavo da quelle vacanze a Biot. E lì in quella strada di campagna, col sole e l’erba verde, c’è un ragazzo che siede sul bordo del bagagliaio: da quanto tempo non lo…

April 3, 2011

Fino a che

Ci sono ferite che passi una vita a cercare di guarirle. Fino a che? Fino a che punto continua questo muoversi di cellule, questo rinnovarsi di tessuti, questo stare lì a decomporsi in sfumature di stati d’animo? Quand’è che arriva la fine di questo processo (o di questa (auto-)condanna)? Forse ci sono più risposte. Fino a che impari che non guariranno mai, che rimarranno lì a farti compagnia, a calcificarti l’anima. E allora va bene così. E’ compagnia, forse non buona, ma compagnia. Sono lezioni che non ti perdi per strada. Sono il tuo percorso, cicatrici di cui si può anche essere orgogliosi. Fino a che impari a non farci…

April 3, 2011

Voglia di strada

Oggi sono andato a trovare Sara. La conosco da anni. Quanti? 10? 15? E non ero mai stato a casa sua. Ho preso il navigatore, non perché mi servisse ma perché… ho voglia di viaggiare. Quella voce mi ricorda i chilometri. Che per farla parlare di nuovo a volte dovevi fare 289 chilometri. E poi ti diceva di andare dritto. Non che fossero chiacchierate interessanti quelle col navigatore. Ma quando torni e alle 20 lo schermo diventa blu perché entra in modalità notturna, allora per tornare a casa passi da sotto, da dove passeresti arrivando dalla Torino-Bardonecchia. Che, voglio dire, una domenica pomeriggio con un pitbull (che però non un…