April 14, 2008

…una risposta arriva

Qui non parlo di politica e oggi che vincesse Veltroni o Berlusconi credo l’Italia non sarebbe precipitata incontro a chissà quale tragedia ma oggi è successo qualcosa di importante, forse, non è certo, non avremo partiti dichiaratamente comunisti in parlamento. L’estremismo di sinistra ridotto ad una minoranza simile nei numeri a quello di destra. La risposta ad una parte politica che non ha mai saputo fare i conti con la propria storia; affrontare i fatti di un’ideologia che nel mondo ha portato centinaia di milioni di morti, che in Italia ha visto partiti sottostare alla volontà di potenze straniere, ha visto bande partigiane comuniste trucidare partigiani di altri orientamenti, un terrorismo che ha martoriato per decenni le nostre strade, ha visto le foibe e soprattutto la loro negazione per sessant’anni. Fino a due anni fa ci sono stati atti di violenza contro chi cercava nelle università di parlare di questi temi e il dichiarato fastidio dei politici che sostenevano questa ideologia. Aldilà delle colpe la cieca negazione, il cieco ritenersi superiore ed ignorare le proprie colpe, il proprio anacronismo è stata la regola. Abbiamo un presidente della Repubblica che ha dichiarato che fosse giusto reprimere la ribellione di Ungheria usando i carri armati sovietici contro la folla. Oggi sono più leggero. Non viene cancellato il male che è stato fatto, che se andate a scavare nei racconti dei vostri nonni o genitori troverete nella storia della vostra famiglia come della mia. Però si può uscire e pensare che oggi il Paese ha fatto finta di guarire da uno dei suoi tanti mali. Per un giorno solo, è abbastanza.

Le persone dapprima dichiarano il loro amore per la Democrazia salvo poi offenderne il frutto e la maggioranza degli elettori.

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3 thoughts on “…una risposta arriva

  1. Mi considero di centrosinistra come tu sai, ma quest’anno ho dovuto far scheda bianca.Dico dovuto perchè proprio non me la sentivo di votare il pd, e a Veltroni ho fatto sicuramente un piacere perchè con la poca scelta che c’era forse avrei votato il Senatùr …. sicuramente non l’Arcobaleno che invece avevo votato l’altra legislatura!Dopo tutto hanno mai aiutato i lavoratori? (diciamo che è il lavoratore che deve tutelarsi contro il sindacato).Hanno diminuito i precari? Per loro la soluzione è far dipendere tutti da mamma stato, come statali appunto.Parlano mai di liberi professionisti? (gli unici che non sono per nulla tutelati.. vedi mio padre). Hanno aiutato gli immigrati? (anche troppo, ed è grazie a loro che non abbiamo avuto neanche un decreto sicurezza con un minimo di incisività in due anni di governo).Quando il capo dello stato più insulso che ho visto dice che "se fosse per me darei la cittadinanza a qualsiasi bambino extracomunitario che nasce sul suolo partenopeo", beh, io immagino i barcarozzi pieni di donne algerine incinte attraccare a Lampedusa e mi sento presa in giro. Sarei stata ancora più felice se fosse sparita anche "la destra", che se vogliamo ricordare le foibe e le storie di famiglia allora dovrei ricordare anche che al tempo mia nonna era una staffetta.. e sua sorella fu deportata per motivi politici per tre anni a Ravensbruck a lavorare per la Siemens ( che al tempo costruiva bombe) e suo marito a Bierkenau..e tutto questo sotto gli occhi di un certo tipo di governo di destra che lo volle per accondiscendenza e lo tollerò per paura.

  2. Tralasciando il fatto che ho atteso l’esito di queste elezioni con la stessa partecipazione con cui si assiste ad un incontro di wrestling tra due formiche zoppe, devo ammettere che un po’ ne sono sorpresa. Sapevo che avrebbe vinto il partito delle libertà ( libertà ah ah ah), era inevitabile dopo la figura misera della sinistra all’ultimo governo. Ma tra tutte le ipotesi auspicabili questa è senza dubbio la peggiore. O la migliore,dipende da che si auspica. Ora abbiamo uno pseudo-bipolarismo con troppo poche differenze e  poca opposizione, partiti reazionari in forte crescita e la sinistra "vera" fuori dal parlamento. Di sicuro ci sarà qualcuno che si sentirà poco rappresentato. E gli stessi esponenti politici di questa sinistra radicale, che si erano belli assopiti in questi anni in parlamento riempiendosi la pancia con gli altri credi incasseranno la sconfitta e torneranno a casa con la coda fra le gambe? Io personalmente non lo credo. Una volta salito sulla giostra non vuoi piu scendere, ragion per cui cercheranno consensi. Se ci saranno scontenti (e ci saranno) non saranno piu interessati a mediare ma li alimenteranno, assumendo posizioni piu radicali. Che succederà si vedrà a breve, chissà, mi posso sempre sbagliare, forse sto di nuovo sopravvalutando l’intelligenza umana. Sta di fatto che chi ha votato ha votato il fallimento della (nostra) democrazia. Sempre che ci sia mai stata veramente. Bella finta. Goditi questo giorno, non sarà lungo. Forse.
    (E con questo ho iniziato e finito i miei commenti politici)

  3. Pur non essendo affatto d’accordo con te, apprezzo del discorso la coerenza, una certa eleganza, e qualche ben celata strizzatina d’occhio demagogica. Certo, non sono e non posso essere felice del fatto che vengano comparati ed equiparati i movimenti dell’estrema destra e dell’estrema sinistra, che per cultura, atteggiamento e soprattutto per legge, uguali non sono; ma con una preterizione buttata lì tardivamente, di certo non intendo dirlo.
    Detto ciò, tornando ai fatti, io fossi in te non mi farei illusioni.
    La mia opinione è che l’assenza della sinistra radicale dal Parlamento sia a colore che (come me d’altronde) hanno votato cercando di contenere lo straripante e prevedibile trionfo avversario, sacrificando le torri, e le colonne della propria storia politico-culturale.
    Comunque, di queste elezione ho personalmente apprezzato poco, ma quel poco contiene anche la parole di Gianfranco Fini, quando descrive un ‘Parlamento mutilato’ e si dispiace che l’assenza dalle camere degli esponenti di Sinistra porterà ad una mancanza culturale, e di dialogo, che nuocerà alla salute politica (già piuttosto compromessa, se ne interpreto bene i sintomi) del paese. Ed ho anche apprezzato i toni del dopo-elezioni, per una volta, che mi hanno confermato che, in quanto ad atteggiamento, vivo nel luogo comune in cui la sinistra non sa vincere, e la destra non sa perdere. Dunque, ognuno torni ai propri amori, chi alla piazza chi alle poltrone, con un tropismo tra il patetico e il patologico.
    Io, per conto mio, medito di darmi all’agricoltura di sussistenza.
    Saluti.
     
     

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