September 9, 2007

Abbozzi

A – Mi sembra tutto confuso e distante
B – Beh, ecco, c’è una cosa cui forse non hai fatto caso
A – E sarebbe?
B – Tecnicamente parlando, credo che tu sia morto…
A – Ah

Momento di silenzio che B, dopo un po’, sente di dover rompere.

B – Non é che sia brutto come pensi, si tratta solo di abituarsi. E poi comunque la festa faceva schifo.

A si lascia trascinare, ne ha bisogno.

A – Si, eravamo a quella festa… mi ricordo tanta Tequila
B – Si ma poi è finita e sei uscito a prenderne dell’altra…
A – …e poi… bum
B – …già

Altra pausa.

A – Oh beh c’è di peggio

Silenzio.

A – Ma quindi siete ancora senza Tequila?
B – C’è qualcos’altro che non sai
A – Ed è qualcosa che vorrei sapere?
B – Beh io te lo dico, poi vedi tu. Quella festa è finita da un sacco di tempo.
A – Quanto?
B – Una trentina d’anni.

Quando ne hai venticinque una trentina d’anni ti sembrano un tempo dannatamente lungo, quasi assurdo.

A – Trent’anni?
B – Si
A – E poi… che è successo?
B – Beh è una storia molto lunga
A – Non ti preoccupare per quello, pare che io abbia molto tempo, sai essendo morto…
B – Oh beh, la farò breve comunque: sono successe un sacco di cose. Mi sono anche sposato. E poi ho divorziato

A sentii un groppo in gola. Lui quei trent’anni non li aveva mica avuti. Si sentiva derubato. B riprese.

B – E poi sai… le solite cose che succedono. Andrea si è messo in proprio, Carlo se ne è andato in Spagna,
    Michele s’è scoperto che andava a troie e la moglie l’ha lasciato. Lavori, matrimoni, divorzi. Le solite
    cose pallose, la dannata vita normale. Sai è come se quella sera che te ne sei andato…
   
B ha un groppo in gola per un attimo, la voce si incrina

B – …quella sera è come se fosse finito qualcosa. Da allora abbiamo messo un po’ tutti il pilota automatico,
    seguito percorsi tracciati. Come se fossimo passatti dal bighellonare in macchina, all’avventura sulle stradine
    di collina ad un lento sferragliare su un vagone, come dei passaggeri di mezz’età. Ed in effetti siamo
    dei signori di mezz’età.
   
B aveva iniziato ad aprirsi, ripreso l’antica confidenza ed aveva un disperato bisogno di continuare.

B – Sai avrei voluto parlarti un sacco di volte in questi anni, avevo bisogno di un consiglio o anche solo
    che tu mi ascoltassi ma tu te ne stavi bello pacioso qui, senza problemi, senza vedere i tuoi capelli diventare
    grigi, senza scoprire che tua moglie non ti ama più, senza capire che sei un fallito e la vita non ti porterà
    più dove sognavamo a venticinque anni. Io ti ho invidiato a volte, fottuto bastardo.
   
A era incredulo. Tante novità tutte assieme, riprese a fatica a parlare cercando di riordinare i pensieri.

A – Tu hai vissuto ed io… io sono uscito a prendere la Tequila e bum… capisci? Io non c’ero, non ho potuto
    scegliere un tubo. Eh… eh che cazzo. Anch’io ho voglia di fare due chiacchiere con te ma… sai mi hai
    fatto sentire vecchio tutto d’un colpo. Capisci? Mi hai portato via tutt’assieme. Quasi non mi importa più
    che sia finita la Tequila.
   
A cercò di sorridere. Ma gli costava fatica perchè in fondo non era affatto vero che non gli importava fosse
finita la Tequila.

Comments

2 thoughts on “Abbozzi

  1. invecchiareè sempre stato fantasticoper menonostante abbia aggiuntoqualche piaga sulle braccianon importa se la tequila è finitasi impara ad apprezzare il vinoche si sainvecchiando miglioramassimo

  2. forse è per questo che vorrei bere meno.sai, la tequila e bum.e i deliri… quei dialoghi nel cervello che si insinuano di notte, mentre cerchi inutilmente di prendere sonno, con la testa che non vuole stare ferma, e il neurone in preda alle convulsioni.forse è per questo che vorrei bere meno.perchè poi la tequila finisce.

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