February 29, 2012

Cosa vuol dirmi

Cosa vuol dirmi l’insonnia? Non parla di vecchi fantasmi: a ognuno spetta la sua pace, ancora un bacio sulla fronte, un ultimo bacio sulla fronte. Una benedizione, un addio. Non c’è più abbastanza freddo o tempo per recuperare alla memoria i colori di quella sciarpa, per chiudersi ancora nel tepore di un cappotto, le mani strette in tasca, le mani arrotolate strette intorno al cuore. Non sono fantasmi. Sono i consigli di una saggezza sotteranea, un provare a dirmi qualcosa, a farmi capire. Parlane con l’orologio, lasciagli snocciolare storie, borbottare ticchettii insonni. Ascoltalo, che dice? Ho il percorso lento e sorridente disegnato sul palmo della mano. Trasfroma ogni contrattempo in…

February 27, 2012

Nerding, oh my…

Shutting down the brain. C’è la scadenza del papero, c’è la discussione coi colleghi. Ci sono i colori dei grafici, ci sono i dati dei grafici, ci sono le perifrasi, c’è l’inglese. Poi c’è inside job. Un bicchiere di Mateus e… C’è JRuby e giocare con i dati sui corsi d’acqua di tutto in mondo (progetto Hydrosheds), ci sono mappe da generare. Non so che farci: a me piace generare le mappe. Il problema è che i dati sono TROPPI.   Certo poi si può andare nel dettaglio:   Mi piace anche questa canzone: P.S. Fra l’altro casomai vi interessasse il codice, sono meno 141 righe di JRuby. E io in…

February 25, 2012

Inveterato

Sì, inveterato. Perché se persisto, se resisto al mutamento allora sono inveterato uno di quei ragazzi sfrontati e invece non bisognerebbe. Sono frasi da ricordare, da dire all’uopo… And if you go chasing rabbits And you know you’re going to fall Tell ’em a hookah smoking caterpillar Has given you the call Non servono giustificazioni, quanto scuse nel senso di cause pretestuose. Datemi un pretesto.  

February 23, 2012

Dove non sai

Dove non sai è l’inverno che bacia il mare, è il vento a danzare sulla spiaggia, la brina a immalinconire gli ombrelloni. I sospiri dell’estate scomparsi all’orizzonte, le conchiglie abbandonate fra i capricci dei marosi e l’indifferenza di chi non c’è. Dove non sai è un bagnino a cui chiedi degli amori più tristi, fra un bombardino e un’occhiata all’acqua: è ancora fredda. Ci sono storie che non sai, di cui qualcuno cerca scuse fra le lenzuola, nel camerino stretto di uno stabilimento. Dammi una scusa per non capire un suo silenzio, e un’altra ancora per una notte che lui passa fuori città. Dammi un graffio, un ricordo, un’emorragia di…

February 21, 2012

“Ho” a caso

Ho smesso di chiedermi se sono felice: ci sono mille motivi per esserlo e mille e uno scuse per non esserlo. Tempo perso.   Ho smesso di leggere tutte le e-mail, ho smesso di rispondere a tutte.   Ho amici che vivono qua vicino ed é una cosa buona e giusta. Molto buona e molto giusta.   Il tedesco non lo sto imparando, però alla serata tandem l’ho parlato con diverse persone e ho comunicato concetti intelligibili. Ho almeno ho avuto compagni di dialogo abbastanza gentili da lasciarmelo credere.   Ho l’influenza ma sta passando.   Ho tempo ma sta passando.   Ho domande per borse all’estero, ho case da…

February 17, 2012

Oggi

A casa con una semi-influenza, esco presto da lavoro. Sarà anche che certe notizie sono ottime per demotivare dal rimanere in laboratorio dieci ore al giorno o lavorare nei week-end. Oggi un’offerta di lavoro dall’estero. Fa piacere, specie considerando che sono loro a cercare me. Però la cosa importante è un’altra: è riprendersi per LA festa. Me la sono persa per due volte: una ero a Monaco, l’altra… non ricordo, ma in viaggio. Il me dell’anno scorso aveva questa compulsione del biglietto facile, il me di oggi costruisce altro. E intanto quella busta grande grande l’ho spedita. Vediamo. Quattro o cinque mesi e si saprà, no?

February 15, 2012

Questo silenzio

Questo silenzio. C’è la luce fuori, placida e certa. Popola l’aria, l’esalta. In questo silenzio la vedo, la immagino scaldare la mia pelle. In questo silenzio i bordi della Vita… tutto assume un proprio colore, vivido. Si esalta il semplice esistere di cose e persone e oggetti e movimenti e stasi perfette. È come essere innamorati: avverti tutto in maniera più profonda. Ogni cosa è abbastanza vera da catturare la tua attenzione, che si moltiplica e abbraccia tutto. Ricuce i bordi sbrindellati di realtà scomposte, negate dal rumore. È silenzio, perché io sono vivo, ora.

February 13, 2012

Aspettando (II)

Ho visto una rosa marcire. La decorazione, la carta lucida. Dov’ero io? Ero nella rosa? Ho visto articoli rigettati. Dov’erano le mie ore, erano in quegli articoli? Ho visto un pomeriggio dormire, una sera svanire, una settimana intera polverizzarsi d’attesa. Ero io a dormire, svanire, sgretolarmi? Diciamo che mi pongo delle domande.

February 13, 2012

Sognare…

Ho passato molto tempo convinto di non sognare abbastanza. E invece avrei dovuto sognare di meno e vivere di più.   La realtà a volte è contraria alle mie idee, ci sono cose che sopravvivono solo nella mia mente, che respirano quiete sotto al mio cuore ma là fuori… sfioriscono in vapore dal profumo di nulla.   Mi dispiace ma ha ragione lei. Ci sono fughe tanto meravigliose che forse spenderci una vita a mettergli il sale sulla coda non sarebbe uno spreco. Però viene il tempo di cambiare gioco. Di farsi male.   Perché quando ti perdi in un domani disegnato con i tuoi colori, quando scegli la lente…

February 12, 2012

Limiti

Come diceva Claudio (1), immagina di avere solo un mattino. Immagina di avere solo un mattino per definire il vero scopo, per comprenderlo e ricavarne alla fine un modus operandi. Una ricetta insomma: trasforma l’immagine, l’idea nella Vita Vera. Finché non senti odore di sangue continua ad amalgamare, impasta se ancora non senti male, rimescola se non ti viene da ridere.   E aggiungi un tocco di Rum. Uno al cuoco, uno all’impasto.   Ora immagina di avere un’ora, un’ora soltanto per definire come comportarti. La risposta, la gestione delle tue priorità. Smettila di impilarle, prendi la prima. Quanto vale l’orgoglio? Quanto il profumo di una rosa? Quanto vale il…

February 11, 2012

Slip by

Ci sono foto che scivolano così, sul monitor, senza intenzioni premeditate: non frutto di una ricerca ma il ballare del caso. Da una foto possono venir fuori nuove angolazioni di realtà che hai vissuto.   A distanza di anni può vedere l’immagine di un pomeriggio d’estate. Faceva caldo, e non era un periodo semplice. Guardi la foto e, ora che sai qualcosa di più su quello che stava accadendo alle tue spalle, scorgi il riflesso tagliente di una ferita mentre ti veniva inferta.   E non è importante. Non è importante perché ci sono altre foto. Di sorrisi interi e completi. Di persone che non sono evanescenti giochi a darsi…

February 11, 2012

Aspettando qualcosa

“Ha gli occhi più vivi che abbia mai visto in viso umano. Il resto della paccotiglia che chiamiamo umanità si crogiola davanti alla luce innaturale del televisore, aspettando l’apocalisse. Aspettando qualcosa. Noi tutti aspettiamo qualcosa. L’aumento. L’amore vero. Un regalo. Una sorpresa. Un figlio. La morte. Lui non sta aspettando. Non sa cosa vuol dire aspettare. Non vede il passato, non vede il futuro.” “Ed è per questo che, mentre mi riparavo gli occhi da un sole spietato, non sentii paura, non sentii il richiamo del domani, non mi pentii di niente, salvo del tempo perso a pensare di poter raggiungere qualcosa. A volte, mi dissi, bisogna perdersi. E forse qualcosa…

February 10, 2012

Le cose là fuori

Ci sono le cose là fuori.   Da qualche parte, dicono poi che ci siamo anche noi.   Reale? Io?   I lineamenti che mutano, i desideri che si affinano: li temperi, si spezza la punta, li getti via snervato.   Prova tu ad essere alto un metro e sognare la collezione dei Cavalieri dello Zodiaco per poi ritrovarti poco dopo confuso dal suo profumo di vaniglia.   Come niente ti trovi ad ascoltare Firestarter e ubriacarti, De André e non capirlo, gli 883 e rimpiangerli.   Sei sempre convinto di avere stretto in mano il filo di te stesso? Non è forse l’inerzia quella che ti spinge a inseguire…

February 6, 2012

Oltre il mare

Giornate impegnative: finisco con l’essere stanco, nervoso alla domenica sera, arrabbiato al lunedì sera, quando non ce n’è motivo. C’era quel video, ieri, che invitata a riflettere come ciò che inseguiamo non ci soddisfi più due settimane dopo averlo raggiunto: cerchiamo sempre nuove vette, nuovi “inner circle”, nuova competizione. Riflettiamo sul buono, sul raggiunto. Non arrabbiamoci con Vodafone. Mettiamogli una bomba. Cosa ci fosse oltre il mare lo scoprirono solo coloro che lo solcarono. Degli altri si dice snocciolino sguardi lungo le coste, li rivolgano alle loro faccende e lascino pensieri qua e là, a colare verso riva, a ferirli di distrazione. La notte i tarli si insinuano fra i…

February 5, 2012

L’importanza dell’ignoranza

“Non bisogna mai vergognarsi di non sapere”. Angelo Ogbonna   Io sono anche d’accordo con te e credo che sia una lezione da tenere a mente. Però se avessi sentito le domande durante il compito di Informatica forse ti ricrederesti… Un mio collega mi raccontava che uno dei segreti di chi diventa un vero esperto è mantenere la mentalità di un principiante: sempre curioso di capire i meccanismi delle cose, di migliorarsi. Evitare i pericoli del plateau “Good enough”.